Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Un thriller glaciale che conferma la bravura di Cronenberg nell'adattare il proprio cinema ad uno stile piuttosto diverso da quello dei film anni Settanta/Ottanta con l'insistenza sul tema della mutazione del corpo e dell'orrore che ne risultava, mentre qui, come in "A history of violence" si riflette sulla violenza dettata dai condizionamenti culturali di una comunità di appartenenza come la Mafia Russa installata a Londra. Film efficace sia nell'ambientazione in una Londra grigia e poco glamour, sia nello svolgimento dell'intreccio basato su una sceneggiatura di Steven Knight, è un dramma sulla malavita secco e brutale, soprattutto nella scena del combattimento nella sauna, violenta ma non gratuita. I riferimenti sociologici non sono affatto banali, ma c'è anche una buona dose di suspense. Viggo Mortensen torna a lavorare col regista con ottimi risultati conquistandosi una nomination all'Oscar e dando uno sfaccettato ritratto del tassista Nikolai che nasconde un'identità segreta; al suo fianco risultano buone soprattutto le performance di Naomi Watts e dell'anziano Armin Muller Stahl, mentre Vincent Cassell che interpreta il figlio del boss Kirill mi sembra corretto ma non proprio geniale. Piuttosto crudi i riferimenti agli abusi sessuali sui minori, ma anche questo rimane un tassello inquietante di un'opera che continua ad indagare sulle storture di un sistema criminale che annienta i più deboli.
Voto 8/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta