Regia di David Cronenberg vedi scheda film
L'avevo visto al cinema quando uscì la stagione scorsa e l'avevo trovato un discreto film e nulla più. Rivedendola una seconda volta, oltretutto in lingua originale, la pellicola di Cronenberg acquista sicuramente più valore. Lavorando su una trama da film gangster (in questo caso la mafia russa, chiamata Vory V Zakone), sullo sfondo di una Londra sporca e viscida, l'autore canadese parla ancora una volta dei temi a lui più cari: nascita, morte e soprattutto il corpo e le mutazioni che esso subisce, a causa di mutilazioni, ferite, sgozzamenti, tatuaggi e violenze di ogni tipo. La messa in scena è molto rigorosa, con il pezzo di bravura ambientato nella sauna e la resa degli attori è ottima, grazie alle prove di Mortensen, Cassel e Muller-Stahl, i quali recitano in inglese con inflessione russa. La protagonista femminile Naomi Watts non sfigura, anche se è il suo personaggio ad essere, in fin dei conti, normale. Inatteso l'Happy-End finale, anche se il discorso sull'organizzazione criminosa, la sua mercificazione degli esseri umani ed il perpetuarsi dei suoi rituali secolari, lascia poche speranze. Preziosi i contributi dei fidati Peter Suschitzky come operatore, con l'uso predominante di atmosfere molto buie, tranne la famosa sequenza nella sauna e del compositore Howard Shore. Voto: 8 (v.o.)
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