Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Cronenberg reingaggia Viggo Mortensen per quello che sembra il controcanto a "A History of Violence". Il film non è privo di forza, però non va al di là dell'ordinario registro dello spy movie, sia pur con l'aggiunta di cadenze umanitarie e sentimentali. La storia è incentrata sulla mafia russa d'esportazione, di cui, tuttavia, non sa dare una convincente caratterizzazione culturale (ridotta, di fatto, a due sole fugaci note folcloristiche: un assaggio di ottimo borš? e un paio di accordi della canzone "Oci Ciornie"). La stessa ambientazione londinese è sfruttata così poco da non servire nemmeno come pretesto scenografico (solo in un'inquadratura si scorge di lontano la sagoma del Tower Bridge). Un'opera, nel complesso, piuttosto deludente, rivestita della tipica patinatura commerciale del falso cinema d'autore.
Un ottimo intreccio abbandonato a se stesso; un robusto scheletro intorno al quale, purtroppo, non è cresciuta la carne.
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