Regia di Dario Argento vedi scheda film
L'apertura di un'antica urna scoperta nel cimitero di Viterbo riporta in vita lo spirito della terza madre, una strega che si riteneva, al pari delle sue due sorelle, ormai annientata. Così ovviamente non è e questa 'mater lachrimarum' prende a perseguitare la restauratrice Sarah, uccidendo chiunque attorno a lei.
Suspiria (1977) e Inferno (1980) avevano introdotto i personaggi satanici delle 'tre madri', tris di streghe sepolte in tre diverse città del pianeta, culminando ciascuno nell'uccisione di una di esse. Rimaneva pertanto fuori una madre, più precisamente 'mater lachrimarum'; probabilmente Dario Argento se n'era pure scordato, ma nel 2007 qualcuno deve avergli messo, ahinoi, la pulce nell'orecchio. A tre anni di distanza dal modesto Il cartaio (2004) e a due dal mediocre, televisivo Ti piace Hitchcock? (2005), il regista romano decide di rinverdire i fasti del lontano, glorioso passato; ma la Terza madre, pur essendo confezionato con buone capacità e innegabile professionalità, è un horror che non dà brividi, un prodotto nel quale la tensione scarseggia e soprattutto con una protagonista inadatta quale Asia Argento, la Nicoletta Braschi di Dario Argento. Scritto da quest'ultimo con Jace Anderson, Walter Fasano, Adam Gierasch e Simona Simonetti, il film perde di potenza proprio là dove dovrebbe maggiormente impressionare, offrendo soluzioni prive del necessario mordente, disperdendo in malo modo il suo potenziale di suspence. Anche gli effetti speciali di Sergio Stivaletti deludono; nel resto del cast Moran Atias, Valeria Cavalli, Daria Nicolodi, Coralina Cataldi Tassoni, Philippe Leroy e Udo Kier; musiche (ben assestate) di Claudio Simonetti. 3,5/10.
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