Regia di Dario Argento vedi scheda film
Conclusione non certo gloriosa di una trilogia che nel 1977 con 'Suspiria' ci aveva regalato un'autentica perla nella filmografia dell'autore romano. 'La terza madre', dopo la Mater Suspiriorum del primo episodio anzidetto e la Mater Tenebrarum di 'Inferno' è il turno di Mater Lacrimarum, ma a versarle, le lacrime sono io in qualità di spettatore sconfortato dalla pochezza dell'operazione.
Argento, in questa terza incursione nel soprannaturale, spinge il pedale dell'acceleratore puntando sul gore più sospinto, con squartamenti e sbudellamenti vari, infarcendo la storia con intermezzi sul paranormale e inserendo una visione apocalittica di una Roma in preda al panico e alle streghe, che non è nelle sue corde.
In aggiunta a ciò abbiamo l'abituale basso livello di recitazione, che coinvolge professionisti navigati come Philippe Leroy e Udo Kier e la solita, immarcescibile Asia Argento che, nella scena finale, si lascia andare a una risata liberatoria: sarà perché il film è finito oppure sta pensando al produttore che ha remunerato il suo lavoro per una schifezza simile?
Voto: 4.
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