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La terza madre

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La terza madre

di hallorann
4 stelle

In una scena del film padre Johannes, eminente e affaticato esorcista dice che la terza madre, MATER LACHRIMARUM è la più crudele e sanguinaria delle tre, ma non credetegli. Semmai è la più deludente e imbarazzante della trilogia, una macchietta interpretata dalla ex modella e valletta televisiva Moran Atias, come sia saltato in mente a Dario Argento di affidargli proprio questo ruolo è un mistero che non ci farà dormire per il resto dei nostri giorni. A parte le battute, LA TERZA MADRE non è del tutto disastroso come l’attrice (?) citata poc’anzi, il re dell’horror dopo il notevole SUSPIRIA, il primo capitolo sulla madre dei sospiri risalente al ’77 e ambientato a Friburgo, dopo INFERNO dignitoso secondo capitolo su MATER TENEBRARUM a New York, per il terzo e ultimo capitolo sceglie la capitale come scenario e si prepara a dovere per l’occasione. Infatti il film parte bene, la m.d.p. viene usata con dinamicità, la storia coinvolge, lo splatter e le parti truculente abbondano ma sono ben dosate, la protagonista Asia Argento convince, ogni tanto va a corrente alternata poi si riprende (Valeria Cavalli/Marta però svetta su tutti), si superano persino alcuni momenti tragicomici: un bambolotto che cade sul Tevere, una testa finta incastrata su una porta scorrevole, interiora simili a vermicelli e le improbabili streghe punk che suscitano ilarità. Dal punto di vista tecnico il commento musicale dell’ex Goblin Claudio Simonetti è buono, c’è pure Daria Nicolodi (PROFONDO ROSSO e PHENOMENA) in versione Ghost, l’autore di TENEBRE poi riprende una Roma violenta in lungo e in largo, ma la sua geniale visionarietà, le famose invenzioni visive dove sono finite? Ad un tratto si ha la sensazione di déjà vu, non di citazioni ma di idee riciclate e affastellate con abile furbizia, i momenti di autentico spavento si riducono giusto a un paio e francamente per un horror è troppo poco, si concede più trasgressioni e siparietti erotici ma non basta. Quando Sarah/Asia entra nella villa della MATER, il paragone corre alle bellissime conclusioni di SUSPIRIA e INFERNO e qui LA TERZA MADRE crolla, neanche Simonetti riesce a compensare l’appannamento del regista che delude ancora di più nel ridicolo sabba dei sotterranei e nel disgustoso attraversamento di liquami colmi di cadaveri della protagonista. Molti recensori dicono che il maestro dell’horror è arrivato ormai al capolinea ma noi fan ancora non vogliamo crederci. Dario riprovaci ancora.

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