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La terza madre

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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will kane

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La recensione su La terza madre

di will kane
4 stelle

Sgombriamo il campo da un equivoco insulso: la "trilogia delle Madri" non esiste. Si è voluto, anche da parte di Argento stesso, collegare per forza "Suspiria" a "Inferno", e poi il tutto a questo "La terza madre", in trent'anni, ma tra i primi due l'unico, labile, punto di contatto era la citazione di Friburgo nel secondo come uno dei tre luoghi ove sorgevano case maledette. Di conseguenza, in questo nuovo lavoro dell'autore di "Phenomena"aumentano i riferimenti ai due classici orrorifici della filmografia argentiana, ma hanno la consistenza di un budino rovesciato in terra. Si è parlato di una truculenza mai vista prima messa ne "La terza madre", ed effettivamente il sangue abbonda, ma a un livello parossistico, tanto da diventare praticamente una parodia del genere. Non sto qui ad elencare le castronerie di logica che si ammucchiano via via che la pellicola scorre( va beh, solo una: la Mater Lachrimarum risorta ha trovato il tempo di farsi le tette al silicone?o nel Medio Evo usava già così?), nè a deprecare una volta di più la scadente qualità della recitazione di tutto il cast, con menzione speciale per i "malvagi", forse estrapolati in un favoloso concorso come la Ruota di Montespertoli( e due, ma è difficile resistere, capitemi: le streghe feroci sono praticamente cloni giovani della Bertè): ma di fronte a un film scritto in cinque persone cinque, che pretenderebbe di illustrare una sorta di Apocalisse a Roma, con un poverismo organizzativo, un pressapochismo di scrittura addirittura offensivo per lo spettatore, un'assenza totale da ogni forma di logica narrativa, si possono avere due tipi di reazioni. O si prende e si molla la visione in fretta e furia, o si comincia a ridere. E io ( ma in sala erano tanti a farlo) dal primo delitto in poi, ho riso davvero tanto. Mi dispiace, riterrò sempre l'autore come un genio che ha fatto un cinema coraggioso e per certi versi nuovo, ma siamo in caduta libera. Argento, atto ultimo?

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