Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Il ritorno alla regia di Francis Ford Coppola, dieci anni dopo "L'uomo della pioggia", fu l'adattamento cinematografico del romanzo "Un'altra giovinezza" dell'autore rumeno Mircea Eliade, in cui uno studioso di lingue suo connazionale, ormai anziano e solo, vive disperatamente nel ricordo della moglie e ossessionato dalla ricerca negli idiomi antichi, all'epoca dell'invasione tedesca. Colpito una sera da un fulmine, misteriosamente ringiovanisce e sviluppa poteri paranormali: il suo destino è sfuggire ai nazisti, continuando a studiare linguaggi ritenuti intraducibili, finchè non incontra una donna, che complicherà il suo cammino.... Che Coppola sia un regista con due livelli di racconto, "micro" e "macro" è risaputo, il passaggio tra i progetti kolossal come i "Padrini", il "Dracula di Bram Stoker" e lavori più piccoli come "Giardini di pietra", "Jack", "La conversazione" è sempre stata una caratteristica della sua cinematografia, dovuta anche alle fortune drammatiche o trionfanti che hanno accompagnato l'avventura autoriale dell'autore. "Un'altra giovinezza" non è uno dei suoi lavori migliori, funziona decisamente la seconda parte, più "romantica", che la prima, in cui c'è la componente fantastica-thriller ad avere maggior peso. Certo, la mano di un regista che ha concepito cinema magnifico si nota, la buona conduzione degli attori gli è propria, ed il finale malinconico è un giusto punto d'arrivo per questa storia. Rimane il rimpianto di non aver potuto per anni avere i film di un grande del cinema, e la rarità del suo ritorno dietro la macchina da presa (dopo questo, solo altri due lavori) conferma la sensazione, non proprio bella per chi il cinema lo ama.
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