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Giorni e nuvole

Regia di Silvio Soldini vedi scheda film

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La recensione su Giorni e nuvole

di bradipo68
8 stelle

Il precariato della mezza età:tra i tanti tipi di precariato quello di chi ha passato da un pezzo gli anta è di gran lunga il più pericoloso.Ed è di questo che parla questa pellicola di Soldini.Aiutato da una Genova estremamente fotogenica sia se vai a farti una gita un motorino,sia se la vedi lì adagiata sulle colline che si affacciano sul mare,il film di Soldini narra una storia all'apparenza banale in un modo che banale non è.Perdere il lavoro per Michele è come scivolare nell'abisso,per Elsa,la moglie è vedere le proprie ali di cera sciolte dal calore del sole una volta arrivata al sogno della sua vita,lasciare il lavoro e laurearsi in storia dell'arte.La loro crisi economica sfocia inevitabilmente in una crisi familiare.Quando i giorni sembrano tutti uguali ogni gesto sembra perdere di significato,si sciupa il tempo finchè il tempo sciupa noi stessi ormai avviluppati come da una membrana amniotica che ci isola in  uno stato di apatia stuporosa da cui è difficile svegliarsi una volta per tutte.Michele annaspa mentre Elsa cerca di vedere la luce in fondo al tunnel,lui sconta la sua inadeguatezza caratteriale e anagrafica,lei cerca di stare al passo con quello che la circonda.E si ritrovano a vivere a due velocità diverse,lei con i ritmi scanditi dagli impegni sempre più pressanti( ha il tempo pure per qualche scappatella,parentesi di cui ai fini del racconto non se ne sentiva veramente bisogno),lui come un satellite senza pianeta attorno al quale orbitare.Ma forse una fiammella di speranza c'è.Insieme si può passare questo momento.Giorni e nuvole è un film in cui la difficoltà economica irrompe in una famiglia benestante come un maglio perforante andando a scardinare tutte le certezze.E'un percorso sempre verso il basso,in cui si percorrono tutti i gradini che portano all'umiliazione perchè normalmente nel mondo d'oggi si è abituati alla filosofia di vita Spendo quindi sono.Il film di Soldini rende parecchio bene l'idea del dolore che attanaglia i due,l'atmosfera pesante che si respira,il disagio che provano ad ammettere la nuova condizione sociale.La cinepresa pedina da vicino i personaggi e c'è un ripetuto uso del piano sequenza(anche di una certa lunghezza) che aggiunge pathos a una materia già di per sè ricca di emotività.E Soldini è bravo ad alternare momenti quasi ilari(la parte in cui Michele fa lavoretti domestici conto terzi assieme a due suoi ex operai riscoprendo almeno per un attimo il mondo del lavoro) ad altri molto meno solari(tutta la seconda parte,quella in cui Michele è scivolato nell'abisso).E forse si deve a questa alternanza di umori il titolo " atmosferico" del film.Antonio Albanese è molto bravo in una parte difficile e sfumata mentre ho l'impressione che la Buy,attrice che peraltro stimo moltissimo,si sia ormai cristallizzata in un modo di recitare sempre con i soliti tic e le solite nevrosi sparate ad alzo zero.Questo film è importante anche come testimonianza di quello che stiamo vivendo,di come il nostro mondo si stia abbrutendo progressivamente.Per colpa dei soldi.O meglio per colpa della loro mancanza.....

Su Silvio Soldini

uno dei suoi film più maturi

Su Antonio Albanese

ottima prova

Su Margherita Buy

ormai è come cristallizzata a recitare sempre la stessa parte

Su Giuseppe Battiston

sempre valido

Su Fabio Troiano

breve apparizione

Su Carla Signoris

poco più di un cameo

Su Alba Rohrwacher

piuttosto brava

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