Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Certo che non dev'essere semplice essere un' attrice come Jodie Foster. Voglio dire, le aspettative sono alte se una ha iniziato a recitare su grande schermo a dieci anni, è stata additata come prodigio a quattordici, ha vinto un premio Oscar a ventisei, un secondo premio Oscar a ventinove e ha sfornato due discrete regie nei trenta. Da allora questa interprete è alla ricerca di un nuovo ruolo che sorprenda e spiazzi il suo pubblico ; c'era quasi riuscita con "Inside man" di Lee ma il valore della pellicola non era solo a lei attribuibile. Nel 2007 arriva questo "Il buio nell' anima" diretto da un Neil Jordan mai efficace negli Usa quanto in patria. Un copione orrendo, a mio avviso, pieno zeppo di clichè e dalla morale discutibile ma indubbiamente incentrato su un unico e tormentato personaggio femminile ; una scelta potenzialmente perfetta per Jodie che si danna l' anima per dare un barlume di credibilità alla vicenda della vittima che diventa carnefice. Peccato che tutto il resto le crolli attorno come un misero castello di carte : la regia è anonima, la fotografia troppo laccata, il resto del cast poco appropriato, la vicenda stucchevole, didascalica e troppo spesso improbabile, quasi ridicola. E' normale che una possa superare un principio di agorafobia al secondo tentativo ? E' concepibile che al secondo colpo di pistola sia già una tiratrice scelta ? E' plausibile che venga scagionata da una prostituta tossica che cita Omero ? E' ragionevole che, dopo aver ammazzato otto persone, trovi l' amichetto del cuore poliziotto che la toglie dai guai ? No, non lo è. Provaci ancora Jodie!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta