Regia di Neil Jordan vedi scheda film
La piega presa dalle scelte attoriali di Jodie Foster comincia a farsi preoccupante: senza contare il chiaramente mercantile "Ritorno all'isola di Nim" , gli ultimi due grossi progetti in cui è stata protagonista sono l'esecrabile "Flightplan", e questo "The brave one", due titoli che avrebbero visto bene nel ruolo principale, virato al maschile, Chuck Norris o il Bronson più retrivo . Anzi, peggio: perchè i film di queste star non avevano alcuna pretesa sociologica, ma davano solo soddisfazione ai fans di certo cinema d'azione di serie C, mentre qui si vorrebbe, assai ambiguamente , azzardare una vaga filosofia. E stupisce che dietro la macchina da presa ci sia un signor regista quale Neil Jordan: capiamoci, da un punto di vista puramente organizzativo, di confezione, "Il buio nell'anima" è curato, ma il racconto procede in modo banale, e lo scioglimento, che sposa a pieno titolo la causa del vigilantismo con un'improbabile mossa finale, è ridicolo. L'ex-ragazza prodigio Jodie Foster sembra in panne in questa fase della sua pur esemplare carriera , e in un'ottica di timori e atteggiamento da panico come anche qui da noi purtroppo sembra andar di moda, non si capisce questa sua svolta reazionaria, che oltretutto nemmeno ripaga sul piano degli incassi. Film spiacevole , per tesi e idee propagate, "The brave one" è certamente tra i preferiti dell'anno di chi ha contribuito a spargere paura su quello che succede fuori dalle quattro mura di casa, e di quelli che gaiamente se lo sono fatti raccontare.
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