Regia di Julie Delpy vedi scheda film
Molti di noi spesso si vergognano per avere qualche pregiudizio nei confronti dei francesi. La solita sfilza di luoghi comuni: i francesi sono tutti troppo intellettuali, parlano (parlano solo, si badi) ossessivamente di sesso, sono snob con la puzza sotto il naso, hanno un'aria allo stesso tempo pensosa e strafottente, insomma cose così. Poi però ci vergogniamo e dimentichiamo tutto con un'alzata di spalle. Purtroppo ogni tanto arriva una come Julie Delpy e quei nostri pensieri ci tornano alla mente con prepotenza. Tutti. 2 giorni a Parigi, opera prima della biondina francese, racconta la storia di Marion, fotografa francese con disturbi alla vista, e del suo fidanzato americano Jack, ipocondriaco con insofferenza per il modello di vita parigino. Di ritorno da un viaggio a Venezia i due si fermano a Parigi prima di tornare negli Stati Uniti e in solo due giorni il loro rapporto verrà messo in crisi dai genitori di lei, dalla sorella, dagli amici e dagli ex fidanzati (che spesso coincidono) in un turbinio di situazioni tutte troppo spiritose, furbette, forzatamente genialoidi. Una specie di incrocio tra l'autobiografismo dei film di Valeria Bruni Tedeschi, ma con meno ironia, e il sentimentalismo dei film di Richard Linklater, con meno lirismo. Una commediola molto frivola e sinceramente, profondamente antipatica.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta