Regia di Julie Delpy vedi scheda film
Siccome i paragoni sono inevitabili, diciamo subito che il film è manifestamente meno romantico, elegante e “perfettino” rispetto a Before Sunrise/Sunset. I discorsi sono volutamente più sciatti e anche quando si affrontano, di striscio, argomenti più alti, questi portano a litigi (il taxista razzista) o incidenti (l’animalista vandalo nel fast food). Stavolta è la stessa Julie Delpy in cabina di regia e quale cittadina francese il suo sguardo su Parigi è più realistico e stradaiolo, in contrasto con l’immagine troppo spesso edulcorata e favoleggiata che il cinema americano dà della città. L’obiettivo finale sembra proprio quello di prendersi un po’ gioco dei suddetti film di Linklater e in un certo modo denudarli di troppe carinerie. Adam Goldberg è il partner ideale con il ruolo del tizio che deve costantemente fare buon gioco a cattiva sorte e questo - con le sue espressioni, la mimica, la sua comunicazione non verbale - gli calza a pennello.
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