Regia di Julie Delpy vedi scheda film
il cuore pulsante del film risiede tutto nel confronto tra diverse culture e diversi modi di essere.La Delpy pero'non si fa impastoiare nella sterile comemdia di costume ma fa un operazione piu'ardita e infida scegliendo un registro ironico ma non accomodante e scomodando con l'ostentazione del suo incondizionato amore per Parigi anche paragoni importanti,soprattutto per quei registi che nei loro film hanno sempre dimostrato di amare cosi'follemente la citta natia .E qui di nomi per la testa me ne frullano tanti(io mi permetto di citarne due:Allen con New York e Rohmer con Parigi).Sono loro infatti i due autori che mi vengono in mente guardando questo film che cerca di avere l'ironia dei dialoghi del newyorkese e la fluvialita'leggiadra in quasi interminabili eloqui del vecchio dinosauro francese.Il risultato di questo balzano ibrido è quanto mai sfizioso anche se purtroppo non regge fino alla fine.Poche volte ho visto Parigi esplorata cercando gli angoli meno turistici invece dei soliti fotogrammi da cartolina e il presunto confronto tra la francese e l'americano(curiose le sfumature linguistiche,le parti in francese non sottotitolate,l'accento della Delpy virato al francese anche nel doppiaggio italiano) non è il fulcro del film come potrebbe sembrare all'inizio.Il nodo da risolvere è il confronto di lei,radicalchic che a volte irrita,con il suo passato parigino che ha tutta l'aria di essere irrisolto e i vari incontri con ex fidanzati(con cui si va a finire sempre a parlare di sesso)servono piu'che altro da contrappunto umoristico alla crescente gelosia che si manifesta nel suo ragazzo americano che non capisce un acca di francese e dei francesi.Se il film si fosse fermato qui sarebbe stato quasi perfetto.Invece la Delpy prosegue pedantemente per chiudere le trame narrative arrivando a una sorta di confronto/confessione/duello all'O.K.Corrall/gioco al massacro tra i due amanti per far progredire il loro rapporto...e invece il film regredisce....
non male
praticamente un cameo del bravo ispano tedesco
stranito e adattissimo alla preplessita'che il ruolo impone
gli anni stanno lasciando il segno ma lei è sempre seducente
regia con chiari modelli che domina per gran parte la amteria narrativa ma che poi si sfalda in un criticabile finale
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