Regia di Frank Oz vedi scheda film
Battute pungenti e gag esilaranti si alternano a vaste parti prive di ritmo.
Voleva essere una scorretta sbertucciata del perbenismo dei funerali e probabilmente anche una satira sul tema della morte, ma l'opera dodicesima di un grande cineasta come Frank Oz (unanimemente ricordato per La piccola bottega degli orrori e In & Out) non è altro che una farsa compiaciuta talora indiscutibilmente divertente, talora inevitabilmente noiosa, senza una vera morale di fondo, che attinge da Hollywood Party e da Quattro matrimoni e funerale. Qualche piccola bella idea fa filtrare l'acume di Oz, che però firma solo il soggetto lasciando a Dean Craig la stesura dello script. Il risultato non è pessimo, ma disomogeneo: battute pungenti e gag esilaranti (spassosissima quella delle sudicie feci del vecchio) si alternano a vaste parti prive di ritmo (dopo un po', la trovata della boccetta di Valium stanca). E i personaggi sono troppi: gli unici che bucano lo schermo sono il protagonista Mattew MacFayden, il cocainomane Kris Marshall, lo spiritoso Andy Nyman e l'anziano scorbutico Peter Vaughan. Ad ogni modo, notabile lo stuolo di bravi doppiatori scelti per l'edizione italiana. Da non perdere i titoli di testa e di coda che seguono il tragitto della bara.
Carine le musiche di Murray Gold.
Film DISCRETO (6) — Bollino GIALLO
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