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Severance - Tagli al personale

Regia di Christopher Smith vedi scheda film

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La recensione su Severance - Tagli al personale

di FABIO1971
4 stelle

"C'è qualcosa che prendi sul serio?", chiede la bellona di turno al tossico e sballato eroe del film. "Sì, l'estasy e l'erba", la sua risposta. New horror in salsa slasher, spruzzate di gore ed efferatezze in stile torture porn, affilata satira della globalizzazione, rivoli di sarcasmo e polemica denuncia politico-sociale, commedia intrisa di macabro humour nero britannico e deviazioni demenziali a stelle e strisce, fiumi di sadismo senza freni, gag travolgenti e grasse risate, colpi di scena elettrizzanti, masturbazione cinefilo-citazionista (da Un tranquillo weekend di paura a Il dottor Stranamore, dalla saga di Hostel a Non aprite quella porta, da L'alba dei morti dementi a Tre colori - Film Bianco, da Faster, Pussycat! Kill! Kill! a 2001: odissea nello spazio, da Rambo al Nosferatu di Murnau: parole del regista Christopher Smith e dello sceneggiatore semiesordiente James Moran), scarti drammaturgici grotteschi, dialoghi scoppiettanti e sopra le righe, atmosfere da fiaba nerissima e survoltata (versione aggiornata di Cappuccetto Rosso), un plotone di cattivi misteriosissimi e sanguinari come ogni "vero horror" che si rispetti, insostenibili crescendo di tensione... Tutto vero? Qualcosa senz'altro, specie quando il Christopher Smith regista di Creep spinge il pedale dell'assurdo (il bazooka che abbatte un aeroplano di passaggio, la battutina idiota citata prima, la reprise del prologo con la gag dei reggiseni, la gamba amputata nel freezer, lo scheletro...) o quando ammanta gli anfratti più oscuri della foresta con luci sinistre ed atmosfere angoscianti (ottima, questa sì, la fotografia di Ed Wild), ma la vicenda di questi sette impiegati di una multinazionale delle armi, in gita premio in Ungheria per cementare lo spirito di gruppo, che sbagliano strada e si ritrovano in balìa di una banda di assassini che vuole trucidarli, sconfina subito nell'indecenza e nel misunderstanding cinefilo: ovvero, quando si scambiano le grevi cadute di stile del copione con le punture di spillo della satira, quando si baratta la dignità spettacolare in nome della logica dell'eccesso spacciandola per genialità nell'approccio al genere, quando il sottile gioco d'equilibrio dei toni è spazzato via dalla voglia di decontestualizzare o stravolgere ogni barlume di originalità. Smith conosce il suo mestiere, è innegabile, e molte sequenze di Severance - Tagli al personale posseggono una primordiale brutalità ed un'efficacia visiva che ben si fondono con le deviazioni nella commedia, ma il gioco sconfina ben presto nello stereotipo di più sterile suggestione spettacolare, le emozioni restano sempre epidermiche ed anche il divertimento, salutare e sbracato in più momenti ma sempre fuori registro rispetto alla visione d'insieme, finisce per smarrirsi nel macchiettismo. Shaun of the Dead di Edgar Wright e, tornando più indietro nel tempo, Un lupo mannaro americano a Londra restano modelli insuperati ed insuperabili.

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