Regia di Richard Fleischer vedi scheda film
E' un piccolo e stupefacente film, serrato, che non lascia un attimo di respiro. La trama, da un certo punto di vista, è lineare, dall'altro è ricca di elementi che la complicano e colpi di scena. La regia è solida e sicura, e si avvale di idee decisamente non da poco: come quella del poliziotto che vede quanto accade nell'altra stanza dello scompartimento tramite il riflesso sul finestrino di un treno sul binario parallelo. Ma è tutta la trama e la vicenda ad essere cosparsa di buone idee e di arguzie. Anche il parco dei personaggi è variegato, i quali intervengono in modo imprevedibile nella vicenda. Quello che a me è piaciuto di più è il grassone. La suspense è assicurata.
Come al solito Fleischer non manca di inserire qualche scena piuttosto cruda, come l'omicidio nella donna nello scompartimento, della quale si vede solo la mano mollare la presa dalla porta dell'armadio. La tentazione a cui viene sottoposto il poliziotto è delle più tremende: rischiare la vita per proteggere la moglie di un gangster scorbutica e offensiva, per la misera paga di poliziotto, e rifiutare la corruzione sotto forma di un'ingente somma, che potrebbe anche girare alla famiglia del suo collega e amico, appena ucciso dalla malavita. Mi ricorda la tentazione a Glenn Ford in "Quel treno per Yuma".
Sarebbe un film perfetto, nel suo piccolo, se non fosse per qualche sbavatura della sceneggiatura nel chiarire i complessi rapporti tra i veri banditi a bordo del treno e la commissione d'inchiesta (non anticipo altro per non rovinare la visione). In questo caso ho dovuto fare qualche deduzione che non sempre mi è chiara. Comunque, a parte questo neo, è un film quasi perfetto che lascia pienamente soddisfatti. E il finale è... giusto, e non gratuito.
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