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Le jene di Chicago

Regia di Richard Fleischer vedi scheda film

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FABIO1971

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La recensione su Le jene di Chicago

di FABIO1971
8 stelle

Gioiellino noir a basso costo e dal successo strepitoso, scritto da Earl Felton (alla sua terza collaborazione con il regista Richard Fleischer) sulla base di un soggetto (che guadagnerà una nomination agli Oscar) di Martin Goldsmith e Jack Leonard. Il poliziotto Walter Brown (Charles McGraw) è incaricato di proteggere Frankie Neal (Marie Windsor), vedova di un gangster, che intende collaborare con le forze dell'ordine e denunciare i complici del marito (perentorio il suo "Ciao, balia" con cui saluta il detective Brown, che deve scortarla in treno da Chicago a Los Angeles per deporre al processo): non fanno in tempo, però, neanche ad uscire di casa che già i vecchi complici del marito tendono loro un agguato e li inseguono fin sul treno. Durante il viaggio i killer (che non hanno mai visto in faccia la donna) tentano pure di corrompere Brown, che, però, riesce a non cedere alle loro lusinghe, costretto anche a salvaguardare la vita degli altri passeggeri, tra cui la bella Ann (Jacqueline White) e suo figlio Tommy (Gordon Gebert). Teso ed incalzante, magistralmente fotografato da George E. Diskant e girato in gran parte negli spazi angusti ed opprimenti dei corridoi e degli scompartimenti del treno (ricostruiti interamente negli studios della RKO), dove il crescendo di suspense lievita vorticosamente tra inseguimenti, intrighi, inganni, malintesi e colpi di scena, Le jene di Chicago profuma, sin dall'incipit, del travolgente e ammaliante fascino del noir (seppur, temporalmente, collocato tra gli ultimi colpi di coda della gloriosa parabola del genere), che Fleischer governa con sorprendente ingegnosità, magistrale essenzialità stilistica sin dal taglio asfissiante delle inquadrature e spettacolari virtuosismi (e con una straordinaria e memorabile sequenza, in cui le morbide movenze della macchina da presa accompagnano in primo piano la chiacchierata tra Charles McGraw e Jacqueline White sulla banchina della stazione ferroviaria), sorretto da un ritmo trascinante (scandito dallo sferragliare del treno sulle rotaie, vera e propria colonna sonora del film) e dall'interpretazione dell'ottimo cast (su cui svetta una meravigliosa Marie Windsor, forse nella sua miglior performance prima di Rapina a mano armata di Kubrick). Un remake nel 1990, Rischio totale, per la regia di Peter Hyams e l'interpretazione di Gene Hackman. Da non perdere!

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