Regia di Robert Wise vedi scheda film
Non ci sono mostri famelici, morti che tornano a vivere, o presenze demoniache irrefrenabili, eppure il film è un classico dell'horror vecchia maniera. Su tutti, va detto nonostante io sia un pro-belalugosiano, giganteggia il viso evocativo e la postura indimenticabile di Boris Karloff. Il film, tratto da Stevenson ne segue le impronte abbastanza fedelmente, ma mentre si perde un po' di quell'atmosfera nera che pervade sia il racconto sia molti film di quell'epoca, ciò che risalta è proprio quel diabolico John Gray esaltato benissimo dal regista che sa come metterlo in scena, e interpretato grandiosamente e con estrema generosità gigionesca da quel "mostro" di bravura ed evocazione che è Boris Karloff.
Purtroppo il piccolo ruolo di Bela Lugosi ne segna il limite. L'attore celebre per "Dracula" e non solo, era un Kinki ante litteram, e come il suo più illustre epigono ha saputo ugualmente caratterizzare anche nella perdita e nell'autodistruzione la sua carriera e tutto un immaginario immortale.
Su tutte ci si ricorda la scena in cui Karloff uccide Lugosi, nonostante ci pianga il cuore. Il rocambolesco finale in carrozza, oltre che ad essere ben montato, ha una resa visiva molto alta e suscita emozioni letterarie d'altri tempi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta