Regia di David Silverman vedi scheda film
Sono lontani i tempi in cui Italia 1 si accaparrava la serie cartoon che diventerà la più acclamata della storia del medium televisivo, mandandolo, per la natura stessa del prodotto, in seconda serata, alle 23. Un cartoon irriverente, scurrile, provocatorio, poco avvezzo ai ragazzini di inizio anni ’90. Oggi, quasi 20 anni dopo, la famiglia portatrice sana di itterizia, sbarca sul grande schermo dopo aver deliziato i palati di grandi e piccini con le loro irriverenti gag. Ed è, per qualsiasi appassionato lo guardi, un evento. Per i più attenti però risulta un vero flop. Depauperati della loro peculiare componente provocatoria che li aveva resi famosi, e slavati dai ritmi vertiginosi di montaggio, i Simpson diventano la brutta copia di loro stessi. “I Simpson – The movie”, nelle intenzioni semplicemente una trasposizione in versione lungometraggio delle avventure dei “gialli della tv”, è invece un surrogato banale e poco riuscito delle avventure ammirate in televisione. La lunghezza della vicenda snatura l’essenza fortemente caotica dei ritmi simpsoniani, la sincopa fino ad ammorbarla, la rende, strano a dirlo, addirittura noiosa per moltissimi tratti. L’unico fattore che poteva risultare “positivo” nel fatto che la “puntata” cinematografica fosse più allargata dei normali episodi TV, ossia la possibilità di una trattazione più ampia e dettagliata dei personaggi, diventa, ancora una volta un minus: la comunità di Springfield viene appena tratteggiata: poco risalto a personaggi mitici quali Burns, Apu, Krusty o Milhouse.
Alla fine, il film sembra un prodotto assolutamente estraneo ai Simpson che conosciamo. Ci si basa solo sulle cavolate di Homer, Lisa parla in un modo mai udito prima, non ci sono trovate che facciano sbellicare (a parte quelle 2 o 3 anticipate nel “trailer”): insomma è la sceneggiatura il punto di debolezza estremo di questo film che sembra scritto e diretto da chi non ha mai visto una puntata dei Simpson in vita sua.
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