Regia di Mennan Yapo vedi scheda film
Due premesse: 1) nulla di personale contro lo sceneggiatore del film Bill Kelly, anzi gli chiedo idealmente scusa se lo prenderò un pò "in mezzo" 2) questa mini-recensione sarà improntata all'umorismo: come si fa, infatti, a prendere sul serio un film con una trama come questa? Uno la mette in ridere ed è in pace col mondo. Non dovete preoccuparvi se all'uscita dalla sala vedrete altra gente che, esattamente come voi, si sta grattando la testa con l'espressione che hanno quelli che non si ricordano piu' dove avevano parcheggiato la macchina: in realtà, voi e loro, state cercando di dare un senso a ciò che avete appena visto in quella sala, state provando a mettere insieme i pezzi per capire quale meccanismo porti a quel finale confuso. Sforzi inutili. Colpa di Bill Kelly, lo sceneggiatore. Ora vi riassumo la trama. La sempre bella (nonostante l'età che avanza) Sandra Bullock si vede crollare il mondo addosso quando un poliziotto suona alla sua porta per comunicarle che il marito è morto sul colpo in un terribile incidente stradale. Il problema qual'è? Che il giorno seguente lei si sveglia e trova il marito che sta facendo colazione con le due figliolette. Poi il giorno dopo arriva la madre per predisporre il funerale e giu' tutti a farle le condoglianze. Poi, il giorno successivo la nostra "Sandrina" (mi viene da chiamarla affettuosamente così, cosa ci posso fare?) si risveglia trovandosi accanto nel letto il marito, come se nulla fosse. E 'sta solfa va avanti per un tot di giorni, al che lei sbrocca di brutto...e vi incazzereste anche voi se una mattina vi svegliaste che è (poniamo) giovedì e il mattino dopo svegliandovi constatate che è mercoledì...Allora che fa la nostra "Sandrina"? Prende un pezzo di carta e traccia uno schema, del tipo che segna, nei 7 giorni della settimana, i giorni in cui il marito è stato vivo e quelli in cui è stato morto. Volete sapere cosa penso? Che quel briccone di Bill Kelly (lo sceneggiatore, ve lo rammento) a forza di "marito vivo-marito morto" si era cacciato in un ginepraio da cui non trovava via d'uscita. E allora si è detto: ma chi me lo fa fare di cercare una spiegazione? Anzi, visto che il film verrà pompato come prodotto inquietante, lasciamo tutto irrisolto e chissenefrega...che poi, oltretutto, fa ancora piu' "mystery". Bill, poi, ha avuto un colpo di genio finale: e se ci mettessimo dentro un prete che fa alla Sandrina un bel predicozzo sull'importanza della Fede?? Sarebbe il cacio sui maccheroni, perchè attribuirebbe a tutta l'operazione una bella botta di New Age (che al botteghino la New Age, esattamente come nel mercato dei libri, con gli allocchi funziona sempre). Anzi, aggiungo io, già che c'erano potevano anche tirare in ballo un riferimento a Padre Pio, sarebbe stato il massimo, ma secondo me Bill Kelly non ha voluto sprecare tutta la sua creatività: hai visto mai che qualcuno decida di farne un sequel??! Ma le risorse del vecchio Bill sono inesauribili: ed ecco che, per controbilanciare il versante mistico-new age, ha pensato di appioppare sulla capoccia della Bullock un bel paio di laiche corna (sì, perchè il marito -parlandone da vivo- si dava da fare con una collega di lavoro).
Se il mio giudizio finale sul film non è totalmente negativo, è merito solo di Sandra Bullock, la quale, pur nel contesto di un simile guazzabuglio, riesce ad essere brava e credibile. E con quell'aria tormentata appare ancora piu' bella.
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