Regia di Sabina Guzzanti vedi scheda film
Raccolti gli avanzi di Avanzi, Sabina Guzzanti e i suoi partono alla volta di Su Pallosu (un nome, un programma...), in Sardegna, per convincere Pierfrancesco Loche a rientrare nel mondo dello spettacolo, dal quale si è da tempo ritirato (fatta eccezione per qualche comparsata locale come batterista di livello amatoriale). Il viaggio diventa anche un'occasione per sposare le ragioni dell'aragosta: ossia il calo a picco della produzione ittica, che ha da tempo messo in crisi i pescatori locali, i quali richiedono alla Regione investimenti per ripopolare la fauna marina. Tra diario di viaggio, cazzeggio, riprese tra amici di livello amatoriale, molto amarcord, la visita in terra sarda si trasforma, per i reduci della fortunatissima trasmissione televisiva, in un'occasione per fare politica, per riflettere con Gianni Usai - ex operaio Fiat ed ex-sindacalista tornato nell'isola dove ha sposato la causa dei pescatori - sul tramonto delle lotte politiche, per interrogarsi sulla satira. Quello della Guzzanti è un non-film, una sorta di vitalissimo e a tratti ingenuo work in progress con inevitabile amarcord (abbondano gli inserti televisivi d'epoca), è la docu-fiction di una artista in crisi (si fosse trattato di un film "classico", Le ragioni dell'aragosta sarebbe stato un film su un regista in crisi creativa) con tanti momenti autentici: la spigolosità di Loche, il pianto di Cinzia Leone, i dubbi di Fassari, l'ironia a getto continuo di Francesca Reggiani, le turlupinature a raffica di Masciarelli, le parodie della stessa Guzzanti.
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