Regia di Sabina Guzzanti vedi scheda film
Operazioni di questo genere(diciamo a grandi linee la rilettura critica e disincantata di una generazione)sono assai frequenti nel cinema americano(Il grande freddo di Kasdan su tutti,ma anche Breakfast club di Hughes o St Elmo's fire esordio di Schumacher,tutti diversi ma che affrontano tutti nai loro rispettivi target il problema generazionale)mentre da noi sono assai rare.Ben venga allora questo film della Guzzanti a riempire questo vuoto.Secondo me per apprezzarlo in modo pieno e completo il metodo migliore è mondarlo da tutte le connotazioni politiche del personaggio.A dir la verita'qui la Guzzanti è molto piu'misurata del solito,meno accecata dal furore ideologico ma è pur sempre un personaggio particolare che si ama o si odia alla stessa maniera.Il problema dei pescatori che sta alla base dell'organizzazione dello spettacolo è tenuto sullo sfondo.Quello a cui assistiamo è il ritrovarsi di un gruppo di amici a 15 anni di distanza.Si rievoca l'amicizia,si fa rinascere almeno per un attimo la magia di quel pezzo di storia della televisione che risponde al nome di Avanzi,il ritrovarsi in questa sconosciuta localita'sarda dal nome buffo(Su Pallosu se non erro)è un ottimo modo per guardarsi dentro nella maniera piu'oggettiva possibile e tirare le somme di una generazione ormai relegata nella memoria.E se divertono le peripezie psicologiche di Pierfrancesco Loche alle prese con una sorta di rifiuto di ritornare sul palco tirando fuori una vena malinconica per me assolutamente inedita,tocca le corde dell'emotivita' il pianto disperato di Cinzia Leone alle prese con i fantasmi del passato(un pianto che ha cosi'poco di cinematografico e molto di reale e sono sicuro che è cosi') ,della malattia e di tutti i personaggi che faceva prima dell'ictus che la colpi' e che dopo rifiuto'sempre di fare.Piu'spensierati appaiono gli altri membri del gruppo,Fassari(alle prese con un gigantesco girare di balle),la Reggiani e Masciarelli che tira fuori dal cilindro i suoi cavalli di battaglia(non i soliti conigli..ah ah ah scusate la battuta scema)ovverossia le imitazioni dell'Avvocato(gustoso l'aneddoto che racconta di quando il vero Avvocato gli fece i complimenti per l'imitazione)e il personaggio del giornalista sportivo gay Pazzarella (indimenticabile).E la Guzzanti?la Guzzanti si tiene un po'fuori,si comporta un po'da deus ex machina in questa rimpatriata ,anche se il suo personaggio è uno di quelli meno divertiti(all'apparenza) di questa riunione.Interessante il linguaggio cinematografico usato:fiction con tanto di recitazione e copione?Oppure semplicemente un documento di un ritrovarsi tra amici tante lune dopo?
tocca il cuore il suo pianto disperato che ha cosi'poco di cinematografico
allegra nonostante tutto
simpatico anche per la sua vena malinconica
si tiene un po'sopra le parti stavolta
un mockumentary stimolante e mai banale
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