Regia di Todd Haynes vedi scheda film
La forza del film di Haynes sta nell'aver saputo fondere con grande cura le due principali componenti dell'anima del cantautore: la vita personale, i fatti realmente accaduti e la straordinaria vitalità immaginifica del suo messaggio. Unica vera pecca, con troppo entusiasmo e per troppo amore si rischia talvolta di sconfinare nell'agiografia. Da sottolineare in ogni caso il grandissimo lavoro nella ricostruzione visiva della potenza espressiva di Dylan - l'apice si tocca con l'efficacissimo clip della Ballad of a thin man; rimane a tal proposito da annotare una frammentarietà che rende scostante l'opera. Questo è del resto l'effetto probabilmente voluto dal regista, che non a caso prende l'idea geniale di fare interpretare il protagonista da sette personaggi (piuttosto differenti fra loro) da una frase dello stesso Dylan, citata a conclusione del film, in cui sostiene di cambiare spesso la propria vita, anche durante la stessa giornata. Per chi non conosce la musica (e più che altro le parole) di Dylan, il film può risultare un po' grottesco e sconclusionato; per i cultori sono due ore di puro divertimento.
La vita, il pensiero e le opere di uno dei più influenti cantautori americani del ventesimo secolo.
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