Regia di Mariano Laurenti vedi scheda film
Chissà perché, ma, rivedendolo, Un jeans e una maglietta (un titolo che sembra un inno alla semplicità dei bravi ragazzi anni Ottanta) mi ha fatto pensare a un film di un'altra epoca, quasi di un altro pianeta. Forse perché quando uscì (ma dubito che sia stato in cartellone nei cinematografi delle mie parti) ero ancora un ragazzottello, forse perché il film si riallaccia al filone dei vari Gianni Morandi e Little Tony e si propone come l'ultimo dei musicarelli, o forse perché ormai se ne sono andati sia Bombolo che Cannavale e Nino D'Angelo, perso il proverbiale caschetto biondo, è diventato quasi un musicista impegnato. Fatta la tara, comunque, delle canzuncelle di Nino "songonubbravoguaglione" D'Angelo, di una storia che pare scritta da un De Amicis partenopeo, non proprio tutto è negativo, in questo film: la regia di Laurenti denota una certa autoironia anche nel personaggio principale; la destinazione per famiglie fa sì che la dose di volgarità sia più bassa rispetto alla media; Cannavale fa del suo meglio per colorare un personaggio di patetico ma generoso imbroglioncello; Bombolo ci dà dentro da matto, prende a calci nel sedere una babbiona americana, si tuffa in mare vestito e mostra perfino il sedere.
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