Regia di Mike Binder vedi scheda film
I detriti dell'11 settembre sono tra noi vivi e vegeti.E camminano.La straziata voce di Eddie Vedder fa del suo meglio per ricordare il timbro aggressivo,sgraziato,quasi afono di Roger Daltrey che quasi si sgolava a cantare a squarciagola,Love Reign O'er me...Non per fare troppo il sofisticato ma è questo il titolo della canzone degli Who tratta da Quadrophenia.I versi di questa canzone si plasmano bene sul messaggio che il film vuole dare("only love can bring the rain/that makes you yearn to the sky/only love can bring the rain/that falls like tears from on high").L'amore supera ogni barriera ma non nel modo ovvio che si pensa e qui quel termine love è sicuramente da prendere nella sua accezione più estesa.Non solo amore ma anche amicizia,voler bene a una persona con cui è stato condiviso un pezzetto significativo di vita.Dopo i film post Vietnam e prima dei film post Iraq arrivano una manciata di titoli sul post 11 settembre e questo è un ottimo esempio.Le torri non vengono quasi mai nominate,vediamo i danni provocati dalla loro caduta,vediamo un detrito umano che ha la fortuna di non avere problemi economici,aggirarsi per la città su un curioso mezzo di locomozione simile a un velocipede,sempre con le cuffie alle orecchie.Un tipo straniato,assente che non ti guarda negli occhi,che non ti parla che non ha nessun interesse a rispondere alle tue domande,a casa gioca con uno strano videogame,Shadow of the colossus in cui il giocatore minuscolo deve uccidere colossi molto più grandi e forti di lui.E alla sua storia si interseca la storia di un dentista nero,che sarebbe un perfetto WASP se non fosse per il colore della pelle.Anche lui ha i suoi bravi problemi coniugali,di incomprensione,di barriere invisibili oltre a quelli sul lavoro(compreso una bellissima cliente che lo vorrebbe ehm accontentare in qualcosa).Si incontrano,erano ex compagni di stanza all'Università e ognuno penetra nel mondo dell'altro,cambiandolo.E'un processo lento ,faticoso che parla di un elaborazione piuttosto particolare del lutto che ha colpito l'ex dottor Finkleman.E quasi mi viene da confrontare questo film con l'elaborazione del lutto presente in Film Blu:così diverse eppure così uguali,il solo scopo è quello di non pensare a quelli che non ci sono più....sono i mezzi per perseguire lo scopo che sono diversi.Credo che come spirito questo film sia molto europeo pur trattando una tragedia che ha segnato profondamente l'America.E'un film che non ha nulla di retorico ma sceglie di essere intimista,delicato con personaggi notevoli per spessore.E in questo è un film decisamente anticommerciale:se ne infischia del ritmo,non esita far recitare a Sandler un ruolo che non ha mai recitato in passato(e vi riesce dannatamente bene) ,non esita di soffermarsi in lunghe sequenze silenziose e laconiche,non esita a essere riconciliatorio senza per questo dare in pasto allo spettatore un lieto fine dal sapore ruffiano.Perchè il lutto è impossibile da rielaborare ma comunque in qualche maniera si deve andare avanti.Visivamente parlando è letteralmente favolosa la fotografia notturna,mai visto tanto nitore nel fotografare la notte metropolitana......Binder si conferma decisamente autore interessante
un cameo decisamente riuscito e significativo
veramente bella...e poi quel problemino....
non male
è donna ormai, sembra molto più adukta di quello che è
bravo attore sottovalutato
per lui un ruolo inedito in cui riesce alla grande
decisamente autore interessante
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