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Shrek terzo

Regia di Chris Miller, Raman Hui vedi scheda film

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La recensione su Shrek terzo

di Lord Holy
6 stelle

Dopo Shrek (2001) e Shrek 2 (2004) – breve inciso: la serie andrebbe vista secondo l'ordine di realizzazione di ciascun capitolo – ecco affiorare in maniera drammatica i primi segni di stanchezza, in reazione con una preoccupante perdita di mordente. Complice forse una congiuntura negativa nel duplice cambio alla regia e alla sceneggiatura, la squisita spontaneità dell'esordio originale e la sincera abilità nel rinnovamento del suo diretto seguito rimangono purtroppo soltanto un ricordo. Non si discute, invece, sull'impeccabile qualità visiva della grafica, al pari della distinta colonna sonora.
Sulla carta gli spunti interessanti non mancherebbero. Basta scorrere la lista dei nuovi ingressi nel "cast" per averne conferma. Trovare nel numero quattro celebri principesse delle fiabe come Biancaneve, Rapunzel (Raperonzolo), Cenerentola e Aurora/Rosaspina (Bella Addormentata) non può non far ben sperare, nota la carica irriverente tipica di questa saga dell'orco verde. Se poi a queste si aggiunge pure Capitan Uncino e in più nomi del calibro di Re Artù, Mago Merlino e Sir Lancillotto, l'impennarsi delle aspettative diviene logico e naturale. Un vero peccato è quindi il dover ammettere di essere rimasti delusi.
Dei protagonisti della vecchia guardia nessuno è particolarmente brillante. Tutto o quasi è risaputo, alquanto sottotono, limitandosi appunto a riproporre quanto aveva funzionato nelle due precedenti avventure. L'unico a guadagnarci nel ritorno è probabilmente il Principe Azzurro. L'umorismo e la satira risultano poco graffianti. Meno efficaci le citazioni. Smorta in generale la storia, che si protrae a fatica scadendo sovente nello scialbo e nel dozzinale, soprattutto nell'irritante dilapidazione del potenziale derivante dalla Materia di Britannia, trasformata in un circolo adolescenziale. Se si riscatta dalla completa disfatta, conseguendo comunque una stentata sufficienza, è grazie a un'insperata sezione conclusiva esplosiva, che recupera i pregi forti dei predecessori e riesce a culminare finalmente nell'intrattenimento promesso. All'incirca inizia alla "rivalsa" d'azione delle dolci pulzelle e sembra proprio un altro film.
Chi vuole (io no) può cercarsi il cortometraggio Shrekkati per le feste, poco più di venti minuti di durata, oppure (meglio) chiudere il ciclo con il quarto e ultimo episodio, Shrek e vissero felici e contenti (2010).

Sulla trama

Alla morte improvvisa del suocero, Re Harold, Shrek rischia di dover salire al trono e prendere il suo posto come sovrano di Molto Molto Lontano. A meno che, insieme ai suoi fidati compagni Ciuchino e Gatto con gli Stivali, egli non riesca a trovare il cugino di Fiona, Arthur, il secondo legittimo erede.

Sulla colonna sonora

Confermato di nuovo è Harry Gregson-Williams, il quale non perde occasione per dimostrarsi capace di creare le atmosfere più appropriate a ciascun contesto. Un discreto accompagnamento, che è piacevole da ascoltare.

Cosa cambierei

La trama e il trattamento riservato a certi personaggi.

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