Regia di Takashi Miike vedi scheda film
Ma che bel regalo ha fatto quel folle di Miike Takashi al suo altrettanto (se non di più) folle amico Quentin Tarantino, ossia affidargli un ruolo chiave nel personalissimo omaggio (che poi farà pure in futuro il buon Quentin con DJANGO UNCHAINED) ad uno dei film preferiti di Tarantino, quel DJANGO che aveva dato notorietà al grande Sergio Corbucci un po' in tutto il Mondo!
Fantastico il coloratissimo inizio che parte proprio dal viso del nostro buon Quentin con look da Clint Eastwood (il ponchio, eh eh...) per poi continuare, con una sincera vena splatter, la storia di samurai del West che ci riportano proprio all'ispiratore (Kurosawa) dei primi western di Sergio Leone. E poi DJANGO che sì, stavolta ha la bara con la gatling, e tutto il cinema spaghetti possibile, compreso il significato di una parola del titolo (SUKIYAKI) che cita, come scopriremo in una scena di flashback, uno dei piatti preferiti dai personaggi di Bud Spencer & Terence Hill. Una genialata più riuscita del successivo DJANGO UNCHAINED dove Tarantino raccoglierà ciò che Miike gli lascia: le musiche, gli albori (anche razzisti, come NASCITA DI UNA NAZIONE di David Griffith), John Ford, il mito e il documentarismo del West (2/3 della pellicola sembrano un rifacimento di ADDIO ZIO TOM di Jacopetti & Prosperi, stile e ideologia compresa) per chiudere tutto in un banalissimo finale che rovina quanto c'era (comunque non tantissimo!) di buono nella pellicola.
Comunque se cercate futuri classici lasciateli perdere entrambi, al contrario se amate Andy Warhol e la Pop Art accomodatevi e godetevi lo stran(B)o spettacolo.
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