Regia di Vincenzo Marra vedi scheda film
Anatomia di un essere immondo: Filippo (Lastella), guardia di Finanza sulla trentina, non contento di prendere mazzette decide di dare la scalata al mondo imprenditoriale con un occhio agli appalti. Per raggiungere il suo obiettivo si serve di una donna più grande di lui (Ardant), che gli fornisce i contatti opportuni, non disdegna di turlupinare la fidanzata e arriva persino a ordinare un omicidio.
Dopo Tornando a casa e Vento di terra, Marra prosegue il proprio discorso nell'ambito di un cinema impegnato di impronta civile. Se la fotografia di Luca Bigazzi e le magnifiche musiche di Vassilis Tsabropoulos aggiungono un'ulteriore cifra al cinema d'autore del regista, qualche luogo comune di troppo e la monotonia espressiva del protagonista (una sorta di Ricucci ante litteram) sottraggono fascino e interesse a quest'opera con delitto senza castigo.
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