Regia di Vincenzo Marra vedi scheda film
Anatomia topografica di un furbetto da quartierino.La storia di un monolitico ufficiale della Finanza che per scalare posizioni nella piramide alimentare che governa sotterraneamente tutte le attività principali economiche del Bel Paese non esita a mettersi con una tardona,che avrà le fattezze della Ardant,la quale vanta un pedigree attoriale di primissimo livello che però qui non dimostra valere,ma più che sembrare la sua amante sembra sua madre,lasciandosi una ragazza che già conosce di riserva,come un ruotino di scorta.Il problema che qui tutto è grigio e monodimensionale.Così la Guardia di Finanza è una massa di truffatori a partire dall'alto,i politici sono tutti maneggioni e gli imprenditori sono tutti imbroglioni a cui basta ungere le ruote giuste per andare avanti.Sarà pure così ma dubito che sia fatto tutto con la semplicità e la tranquillità che viene mostrata in questa pellicola.Che non è un ulteriore ritratto dell'Italia da bere(a questo proposito è molto più efficace A casa nostra della Comencini)ma solo un tassello di qualunquismo nel mare magnum della nostra ignoranza.Ignoranza alla latina:noi non sappiamo nulla di tutto quello che succede attorno a noi ma non è con film come questo che riusciamo a immaginarcelo meglio.E poi parlare di moralità in questi termini è assolutamente proditorio e banale.Il tema poteva essere anche importante ma lo svolgimento è piatto,con poche idee ma in compenso ben confuse ad arte...così solo per fare un po'di fashion....
ruotino di scorta da fantascienza
assolutamente inespressivo
più che l'amante sembra la madre del finanziere
poche idee ma ben confuse.Delusione
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