Regia di Vincenzo Marra vedi scheda film
La storia ha ottime basi: un uomo che per il successo e per non rovinare quello che ha messo in piedi, alla fine fa uccidere un uomo e rinuncia all'amore. Le persone sono solo finalizzate ai propri scopi. Il problema è che né gli attori né la storia riescono a far decollare il film. Marra è abituato a questo modo di procedere: le sue storie sono semplici, basate su pochi concetti e fatte con attori quasi presi dalla vita comune, il suo cinema è più vicino al Neorealismo di quanto si possa pensare, quindi inciampa qui, in un film fatto poco di Neorealismo e basato più su un'analisi psicologica profonda. Diciamo che in una struttura narrativa vicina all'Amico di Famiglia di Sorrentino, Marra non riesce a fare quello che fa il suo collega: non riesce a creare il personaggio. Un vero peccato: con un protagonista forte, con un ritocco della storia, sarebbe stato un bel film. Tuttavia né onori né lodi, voto 6 (forse qualcosa di più).
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