Regia di Ken Loach vedi scheda film
Emancipazione, proletariato, caporalato, immigrazione. C'è tutto in questo episodio della filmografia militante di Ken Loach. Il tema fortemente sociale è preso di petto vestendo la storia addosso ad Angie, volitiva quanto sgradevole protagonista assoluta delle vicende narrate. Il peggio del selfmanmade arrivista e macina soldi pervade come una furia, a discapito di qualsiasi valore morale, la volgarotta neoimprenditrice. Uno dopo l'altro ci vengono snocciolate in faccia le magagne del sistema ma, ad arrendersi di fronte alle brutture della vita, non è a fine visione la bionda inglese senza scrupoli, quanto piuttosto lo sguardo attonito dello spettatore, sballottato qua e là da una sceneggiatura indubbiamente efficace ma del tutto senza cuore. Discutibile il sarcasmo del titolo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta