Regia di Ken Loach vedi scheda film
Ken Loach fa film di denuncia, e questo non è da meno. La storia è di due tipe che in GB mettono su un’agenzia di lavoro temporaneo (illegale, senza permessi, senza contributi…) e mandano a lavorare gli stranieri, quelli in regola (in GB si beccano, in teoria, 5 anni se mandi a lavorare un irregolare, in Italia dovrebbero raddoppiare le carceri, se si facesse così). Ci sono vari casi umani, alcuni migliori, alcuni peggiori, e il regista te li mette lì, come un bel pugno nello stomacone, senza commento ulteriore, ma evidenziando le storture e ingiustizie varie. Il film non è niente male, scorre via bene, tranne un paio di situazioni, dove il montaggio ha avuto problemi, perché si salata troppo di palo in frasca. Direi un 7 tranquillo, tra il sette e l’otto. La protagonista, pure tettona, è un bel tipo, in pratica all’esordio, brava e bella. Ma come sempre con Ken Loach, recitazione e regia sono una sicurezza. A Venezia ha fatto il pieno di premi minori, battuto dall’ultimo di Ang Lee (Lussuria, che in effetti è migliore).
Un'altra perla nella sua collezione
Una sorpresa, bella e brava
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