Regia di Ang Lee vedi scheda film
Nella Shangai della Seconda Guerra mondiale una ragazza con la passione per il teatro si immola per la causa della Resistenza cinese fino a diventare l'amante del capo dei servizi segreti venduto ai giapponesi, messo lì per affossare i ribelli. Ma sesso e sentimenti prevalgono sulla ragione di lotta a fianco del Kuomintang e per la volenterosa ragazza la situazione a mano a mano si fa più difficile.
Film di lunghezza fluviale (due ore e quaranta), sostanzialmente diviso in tre parti: nella prima - inutilmente verbosa e complessa - cerchiamo di capire qualcosa di come fosse organizzata la Resistenza cinese, il che è più difficile di quanto non sia il gioco del Mah Jong, molto praticato in Cina, sul quale sono imperniate molte scene; nella seconda assistiamo alla strategia per arrivare all'alto funzionario da accoppare; nella terza ci viene propinata una serie di amplessi piuttosto espliciti, dai quali capiamo che da quelle parti i preliminari non vengono apprezzati. La messa in scena è tanto oleografica quanto piatta (siamo nei paraggi di una fiction di TeleTuscolo), ma ai dignitari di Venezia il film è piaciuto così tanto da impalmarlo con il massimo alloro.
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