La recensione su Cous cous

di supadany

8 stelle

VOTO : 6/7.

Sicuramente la pellicola in se offre una pregevole istantanea della famiglia allargata.

Si possono trovare un pò tutte le tematiche sociali della società moderna ... disoccupazione, tradimenti, gelosia e burocrazia prima di tutto.

La storia parte con la scoperta di essere senza lavoro da parte del protagonista, il capofamiglia, che decide dunque di trovare una via d'uscita al suo disagio aprendo un ristorante su una barca semi distrutta.

Da lì si scontrerà con una burocrazia lenta ed articolata per ottenere le concessioni con tutti che rimandano ad altri la decisione finale; sullo sfondo una situazione familiare tutt'altro che semplice.

Organizzerà una cena dimostrativa per far capire a tutti la bontà del suo progetto, ma ovviamente non andrà tutto per il meglio, il resto lo lascio alla visione.

Allora la storia mi è piaciuta abbastanza, anche se la durata, vicina alle due ore e mezza, mi è parsa eccessiva, nonostante obiettivamente non mi sia mai annoiato.

Buono il dosaggio delle diverse componenti emotive, il registro si sposta tra il lieve ed il dramma con semplicità ed efficacia.

Comunque, la cosa che più mi ha coinvolto è la parte finale, dove l'ansia si è impossessata di me.

Bravissimo l'attore protagonista che pare portarsi dentro le difficoltà di una vita intera e raggelante l'inseguimento finale ai ragazzi in motorino ... l'ho visto ieri pomeriggio ed oggi sono ancora arrabbiato per il comportamento dei tre pischelli che portano su schermo tutta la cattiveria e la superficialità degli adolescenti di oggi.

Bellissima quindi l'istantanea finale, con la storia che non si chiude, ma quel che doveva succedere ormai è successo, il resto ha importanza assolutamente relativa.

Imperfetto ma azzeccato.