Regia di Paolo Franchi vedi scheda film
Secondo lungometraggio per Franchi che, dopo "La spettatrice", insiste su vicende intimiste di personaggi apparentemente freddi, travagliati, destinati ad essere travolti dal passato, dalla famiglia, dal lavoro, dall' amicizia, dall' amore. Vittime consapevoli. Bruno ha un debito con una banca e pochissimo tempo per saldarlo ; incontra apparentemente il problematico ed ansioso Luca e lo salva da un tentato suicidio per poi scoprire che è il figlio del direttore della suddetta banca. Tra i due s' instaura un ambigio ed insolito legame e all' improvviso, lo strozzino scompare. Il rapporto fra i due diventa sempre più morboso ed inizia a ripercuotersi anche sulla sfera familiare di Bruno. Una mostra di pittura, un incidente stradale ed una confessione notturna per arrivare dritti all' ovviamente drammatico epilogo. Pochissima musica, suoni ossessionanti, una fotografia chiarissima che mette l' angoscia, una serie infinita di strazianti primi piani e due protagonisti maschili eccezionali che per quasi tutto il film portano maschere impenetrabili, sconosciute al sorriso, segnate da un indicibile dolore. Solo nel finale, si lascerà intravedere un piccolo bagliore di liberazione ma è tutt'altro che consolatorio.
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