Regia di Paolo Franchi vedi scheda film
VOTO : 6,5.
Senza dubbio un film che si presta ad essere ben accetto da un cinefilo, se non altro, per il suo coraggio e per la durezza con la quale presenta la sua storia, tipicamente lontana da quello che tende a mostrare il nostro cinema.
Ci scaglia subito all’interno della vicenda con un’atmosfera grigia e desolante (dopo la notizia medica la telecamera presenta un campo desolantemente vuoto e privo di natura che poi si ripropone quando il protagonista si sdraia in mezzo alle foglie cadute dagli alberi, mentre il prato nelle vicinanze è verde) caratterizzata da una fotografia che toglie ogni forma di colore vivace e che aiuta a creare un perenne stato di angoscia ed incomunicabilità.
Angoscia propria dei due protagonisti, il primo che ha scoperto di non poter avere figli ed è per giunta soggiogato dai debiti (due terribili verità che non riesce facilmente a rivelare alla moglie), il secondo vittima della sua depressione scaturita dal rapporto col padre e dalla difficoltà di vivere completamente, non certamente dal punto di vista sessuale quanto da quello dell’unione sociale, il rapporto con la sua donna.
Due personaggi destinati ad incontrarsi in un mondo privo di sentimento ed accomunati dal fatto che il creditore di uno è il padre odiato dell’altro e scompare nel nulla (anche se gli indizi ci sono presentati piuttosto chiaramente), particolare che si rivelerà determinante nel corso del film.
Difficile e desolante, sicuramente meritevole, ma il rapporto che mostra non sempre risulta convincente (a tratti inutilmente, almeno per me, morboso) e delineato con naturalezza nei minimi particolari.
In più non ho particolarmente apprezzato il taglio cinematografico che spesso contraddistingue il passaggio di scena in modo troppo marcato, passando anche da momenti musicati con forza a silenzi stranianti.
Invece Torino è la città giusta per l’ambientazione fredda ed in apparenza distaccata che il regista sceglie di adoperare.
Un film dunque difficile quanto irrisolto (completato da un finale un po’ forzato, per quanto in grado di chiudere il cerchio di una desolante realtà affettiva), ma si percepisce come sia stato fortemente voluto ed anche per questo, oltre che per uno stile asciutto, riesce in buona parte a farsi apprezzare.
Imperfetto, ma con sprazzi di classe.
VOTO : 6,5.
Mostra un cinema duro ed è spesso più che bravo nel caratterizzare le situazioni, ma non sempre convincono le sue scelte stilistiche.
VOTO : 7.
Prova molto buona, si fonde con il suo triste personaggio.
VOTO : 6/7.
Prova attoriale importante che dimostra una volta di più le sue poliedriche qualità.
VOTO : 6/7.
Bello il suo personaggio, una donna innamorata che vuole andare oltre le difficoltà del caso, brava lei a darle corpo ed anima.
VOTO : 6.
Ruolo secondario, solo un paio di scene per lei, ma si fa positivamente notare comunque.
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