Regia di Andrew Dominik vedi scheda film
Negli anni intorno al 1880 Jessie James (Pitt), famigerato bandito del West, imperversa per gli Stati Uniti compiendo furti e rapine con la sua banda. Sulla sua testa grava una maxi taglia che verrà riscossa dal giovane Bob Ford (un Casey Affleck che, con la sua perfetta faccia da idiota, sta benissimo nella parte), accolito ventenne che per lui nutre una venerazione fin dall'infanzia, e che alla prima occasione gli spara alla nuca, passando i successivi dieci anni a fare i conti con le accuse di codardia.
Andrew Dominik firma un western atipico, straniato, rarefatto, nel quale il rumore delle colt lascia moltissimo spazio ai silenzi di dialoghi interminabili e lentissimi. Ne esce un dramma psicologico al centro del quale si trovano un killer carismatico e un gregario abietto, che sembrano giocare una partita a scacchi a furia di battute affilate e sguardi sospettosi. Siamo all'intellettualizzazione estrema del cinema western, sostenuta da una dilatazione estenuante del tempo filmico, ma anche da una splendida fotografia e dalla musiche altrettanto belle di Nick Cave (che nel finale compare anche in un breve cameo) e Warren Ellis. Lontanissimo dalla lezione di Ford, Hathway, Hawks e Peckinpah, Dominik sembra piuttosto essersi ispirato a Kiarostami, producendo un'opera estetizzante dal ritmo insostenibilmente monocorde.
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