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Redacted

Regia di Brian De Palma vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Redacted

di hallorann
10 stelle

Brian De Palma appartiene alla generazione dei Scorsese e dei Coppola. Ha esordito una quarantina di anni fa con alcune pellicole figlie della Nouvelle Vague francese. Negli anni settanta, influenzato da Hitchcock, è diventato un buon regista di thriller (CARRIE LO SGUARDO DI SATANA, VESTITO PER UCCIDERE). Negli anni ottanta ha firmato due gangster-movie notevoli e differenti da quelli dei colleghi sopraccitati. Sia SCARFACE che GLI INTOCCABILI sono a metà strada tra il genere classico e quello moderno: stilizzati, ridondanti, eccessivi. Il suo capolavoro assoluto, però, rimane CARLITO’S WAY: perfetto da ogni punto di vista e interpretato da una coppia strepitosa di attori come Al Pacino e Sean Penn. Va ricordata una curiosa incursione nella commedia-parodia del genere noir: CADAVERI E COMPARI con i divertentissimi Danny De Vito e Joe Piscopo. Negli ultimi anni ha girato soprattutto thriller di maniera ed esercizi di stile (OMICIDIO IN DIRETTA, FEMME FATALE e BLACK DAHLIA). Facendo un passo indietro, nel 1989 realizzò VITTIME DI GUERRA, ambientato in Vietnam, opera poco riuscita che pagava anche l’errore di venire dopo IL CACCIATORE, APOCALYPSE NOW, PLATOON e FULL METAL JACKET. Stavolta non si è fatto sfuggire l’opportunità di raccontare la guerra in Iraq, scatenata da Bush contro Saddam Hussein, reo di possedere armi di distruzione di massa (mai trovate). Doveva essere una guerra lampo, ma dopo aver rovesciato e catturato il dittatore iracheno (già giustiziato), l’America si è messa in testa, sull’onda dell’attacco alle torri gemelle del 2001, di esportare la democrazia in un terreno minato. Il risultato è che, complice il terrorismo di Al Qaeda e le divisioni interne tra sunniti e sciiti, l’occupazione statunitense non è ancora terminata. De Palma ha scritto e diretto REDACTED: letteralmente “censurato, manipolato, come ogni notizia redatta e filtrata dal governo, ed è l’antitesi di quello che fa il regista, mostra l’indicibile attraverso i mezzi che non hanno filtri (i blog, YouTube, le telecamere a circuito chiuso a cui di solito non abbiamo accesso)”. Nello specifico il film documenta alcuni eventi avvenuti nel 2006, prima durante e dopo lo stupro di Samarra. Il soldato Salazar aspira a fare una corso di regia quando farà rientro in patria, quindi con una telecamerina filma ciò che succede fuori e dentro il suo reparto. La vita militare ripresa dal milite si alterna a filmati di internet, documentari sulla routine dei posti di blocco e immagini-reportage di TG simili alla Bbc e Al Jazeera. Un giorno il sergente maggiore del gruppo salta per aria, vendetta e razzismo si impadroniscono dei commilitoni. Dopo aver perquisito un’abitazione alla ricerca di prove e di armi, arrestano l’incolpevole capofamiglia. Durante una partita di poker, Flake e Rush, i più spregiudicati e ottusi del gruppo, decidono di tornare nella casa fuori missione. Blix, il più riflessivo, si dissocia subito, McCoy riluttante e minacciato accetta di stare di guardia. Salazar, a loro insaputa, riprende gli omicidi commessi da Flake e lo stupro perpetrato a una quindicenne in compagnia di Rush. Salazar verrà catturato e decapitato dai terroristi. McCoy, per i sensi di colpa, vuoterà il sacco. Nella mescolanza di vero e di falso, il falso fa risaltare il vero. Parafrasando Bresson, si può riassumere così la tecnica innovativa utilizzata da De Palma per raccontare un episodio realmente accaduto. Egli con REDACTED azzera tutto il cinema di guerra passato. Pone le basi per un discorso filmico inedito e irrinunciabile in cui non si può prescindere dalle nuove tecnologie per descrivere le recenti guerre chiamate ora “missioni di pace”. In questo caso la tragedia dell’Iraq. Chiusura doverosa e non retorica sulle vere foto dei civili iracheni massacrati.   

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