Regia di Brian De Palma vedi scheda film
VOTO : 7.
Impressionante. Poche parole possono esprimere lo stato d’animo che mi ha lasciato questo “film”, virgolettato, perché De Palma fa una sorta di documentario di finzione, realizzato però in maniera personale e riesce a fotografare il dramma iraqueno con la forza di riprese di alta classe, come lui sa storicamente fare (ad esempio le carrellate sui posti di blocco) e riempiendolo di contenuti e di dati terrificanti.
Questo aspetto vale per la prima parte della pellicola che ho trovato eccezionale.
Non ci sono buono o cattivi, ma un profondo stato di ingiustizia, le immagini sono spesso davvero forti ed efficaci, la telecamera si muove e fotografa le espressioni, le situazioni con sguardo critico, d’altronde è una guerra in tutto e per tutto ancora oggi e la maggior parte delle persone che la vivono sono vittime di decisioni superiori alla loro volontà.
Meno incisiva la seconda parte che si concentra su uno stupro compiuto dai militari su una giovane, poi uccisa come tutta la famiglia con, a seguire, la denuncia dei colpevoli e le classiche prese di pozisione del caso con la scelta di non arrivare in fondo, perché poi è quello che spesso in realtà succede.
Sui titoli di coda invece si susseguono immagini tremende che si chiudono con l’ultima che ritrae la giovane violentata ed uccisa che rimane incastonata nella memoria
Si riflette, ci si disgusta, non può lasciare indiferrenti e colpisce il bersaglio in pieno, proponendosi come film-documento in grado di fornire uno sguardo reale su uno dei conflitti che ogni giorno miete decine di vittime, per lo più innocenti e che rovina per sempre tanti giovani militari, chi nel fisico, chi nella psiche.
Realistico e senza sconti.
VOTO : 7.
Coraggioso il suo atto d'accusa.
Intelligente ed abile nel filmare quando l'occasione glielo permette.
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