Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Un Anderson minore, ricco però di vari spunti interessanti e bizzarri.
Qua invece recupero un film del grande Wes Anderson, di una dozzina di anni fa. Si narra di questi tre fratelli, in viaggio per l’India, dove cercano sia per recuperare il rapporto tra loro e la pace interiore, facendo questo viaggio diciamo spirituale, sia per ritrovare la madre (e recuperare se possibile il rapporto con la stessa, nel frattempo fattasi suora). I tre sono Owen Wilson, Adrien Brody e il meno noto Jason Schwartzman.
L’impronta di Anderson è la solita; il film però lo definirei uno dei suoi minori, oltre che forse il più strampalato (e ce ne vuole). Film brevissimo (1 ora e 25’, a essere generosi), è al solito un film “pieno”, come sono le sue opere, pieno di colori saturi, di oggetti, di episodi, di gente, di gente strana, di cose strane, di tutto (compreso un acquisto di un cobra che poi però scappa nel treno, perché nella scatola c’era un buco…ma perché Brody compra un cobra, a un certo punto? Non si sa, ma con Anderson è così, prendere o lasciare, compreso il treno su cui viaggiano che nella notte sbaglia uno scambio e al mattino…si è perso). Il grande pubblico ha apprezzato, io sono solo per una sufficienza. Partecipò a Venezia senza successo; al botteghino non andò gran che bene.
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