Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Tre fratelli molto diversi tra loro affrontano un lungo viaggio in treno attraverso l'India per ritrovare la madre, che ha scelto di vivere in un convento sperduto nel cuore del Paese. Distanze, antichi dissapori, nuove alleanze fra i tre verranno inevitabilmente a galla, rendendo il viaggio imprevedibile.
Adrien Brody, Jason Schwartzman e Owen Wilson: tre frequentatori abituali del cinema di Wes Anderson, tre star di caratura internazionale e tre garanzie per la pellicola. La quinta diretta (e scritta, qui insieme a Roman Coppola e a Schwartzman) da Anderson, che oramai comincia a risultare non tanto prevedibile, ma senza dubbio inquadrabile all'interno di canoni stilistici e vezzi narrativi tutti suoi. I colori sgargianti, con una netta prevalenza dell'arancione, i colpi di scena che ravvivano un'azione spesso confinata in spazi angusti e affidata a pochi (e solidi, vale la pena ricordarlo) interpreti, le strizzate d'occhio al nonsense sono le fondamenta su cui il regista imbastisce questo lavoro, che consta di un'ora e mezza a tutto ritmo di avventure e disavventure costantemente sopra le righe. Tra gli altri elementi di spicco nel cast ci sono poi Angelica Huston, confinata in una particina di pochi minuti, ma importantissima nell'economia della trama; l'immancabile Bill Murray in un doppio cameo; Natalie Portman in poco più che una rapidissima comparsata e ancora Amara Karan, Camilla Rutherford, Waris Ahluwalia e Wallace Wolodarsky. Certo, alla fine del film non rimangono grandi morali o contenuti particolarmente memorabili, ma l'intrattenimento è sicuramente piuttosto valido. 6/10.
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