Regia di Joe Wright vedi scheda film
Al costo di 30 milioni di dollari e di una imprecisata ma alta somma destinata al lancio pubblicitario si può fare un buon film confezionato per avere successo su tutti i mercati? La risposta è positiva, almeno in Europa: l'hanno già dimostrato negli anni 2000 Minghella e Ang Lee. Lo conferma Espiazione (Atonement), seconda regia per il cinema, dopo trascorsi Tv, del londinese Joe Wright (1972), scritto da Christopher Hampton da un romanzo di Ian McEwan. Durante la calda estate del 1935, in una grande villa della campagna inglese, la bugia vendicativa della ricca tredicenne Briony, precoce e immaginativa scrittrice, manda in carcere con un'accusa infamante un giovanotto innocente di origine proletaria e ne rovina l'esistenza insieme con quella della propria sorella maggiore Cecilia, di lui innamorata. Basta analizzare l'ampio capitolo su Dunquerke, importante evento della grande guerra 1939-1945 di cui - almeno nella mia lacunosa memoria di spettatore di lungo corso - il cinema non si era mai occupato se non di sfuggita. Quella battaglia di otto giorni (26 maggio - 3 giugno 1940) che permise, pur a costo di gravi perdite, di reimbarcare e riportare oltre Manica il corpo di spedizione britannico e 112.000 soldati francesi, è raccontata in immagini in cui si alternano il tono epico e l'orgoglio britannico, l'impatto spettacolare e il realismo impietoso, i dettagli privati significativi e gli orrori, gli errori della guerra. Lo "script" di Hampton rispetta la tripartizione, non soltanto cronologica, del romanzo: la confusa gelosia adolescenziale; le sue dolorose conseguenze pubbliche e private; la dimensione del pentimento e dell'espiazione. La suddivisione in tre parti è spezzata da andirivieni temporali che intendono - come la confessione di Briony davanti a una telecamera - indurre lo spettatore a non identificarsi troppo con i personaggi e ad avere meno fiducia in quello che vede. A livello stilistico-espressivo è soltanto un film medio? Senza sottovalutare le doti registiche di Wright, è probabile. Ma è da film medio l'entrata in scena di Vanessa Redgrave? Molte donne nel cast tecnico: Chaterine Hodgson (suono), Sara Greenwood (scene), Jacqueline Durran (costumi); montaggio (Katie Spenser).
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