Regia di Joe Wright vedi scheda film
Nell'Inghilterra nobile degli anni '30 la giovane Briony fa incarcerare ingiustamente il fidanzato della sorella Cecilia, Robbie, accecata dalla gelosia nei suoi confronti. In seguito, con lui al fronte e Cecilia lontana da lei, Briony avrà modo di rendersi conto del fatto, ma il percorso di espiazione sarà lungo e doloroso.
L'intenso dramma di Joe Wright fa leva sui meccanismi del rimorso, dell'amore e del tacito desiderio di vendetta. L'incipit della vicenda delinea subito la freddezza di Cecilia e la timida determinazione di Robbie, entrambe ammorbidite dal loro amore prima e rinsaldate dalla distanza poi; ma soprattutto della controversa Briony, chiusa e tormentata da una cotta non ricambiata. Gli intrighi sono ricostruiti con un abile utilizzo di dialoghi e sottotesto, ma anche con la scomposizione della linea temporale per mostrarne gli sviluppi da diversi punti di vista.
Nella seconda parte il film vira sull'odissea bellica di Robbie, che diventa ora protagonista. Al cambio di ruolo corrisponde un lieve cambio di genere, il che porta però Wright a peccare di didascalismo sugli orrori della guerra, nonostante l'eccellente messa in scena del milieu (con un lungo e impegnativo piano-sequenza sul porto francese).
Nell'intanto si sviscera il crescendo di dolore che avvolge la relazione a distanza degli amanti-vittime e l'anima dell'"assassina" Briony, la quale, lavorando in un ospedale durante la guerra, conosce il vuoto lasciato dalle perdite umane. Fino al faccia a faccia finale: duro, spietato e definitivo, di dimensioni esistenziali; e all'epilogo amaro, che da un lato colpisce con nuovi flashback rivelatori, dall'altro riflette sulla malignità del destino e sulle conseguenze vitali e mortali dell'amore. E su come queste condizioni non siano affatto scontate.
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