Regia di Val Guest, Ken Hughes, John Huston, Joseph McGrath, Robert Parrish, Richard Talmadge vedi scheda film
Nel 1967 la saga di 007 è appena al suo quinto film (lo stesso anno esce "Si vive solo due volte") ma è già un personaggio di grandissimo successo con alle spalle dei futuri classici. E scatta veloce quindi l'operazione parodia. 5 registi dispiegano un numero impressionante di stelle del cinema per allestire il tutto. Impressionante davvero il cast che dirigono: Welles, Niven, la Andress, Sellers, Belmondo, il regista Huston in un particina, la Bouchet e persino un giovane Allen (che del lotto, insieme a diverse parti di Niven, è il più divertente) e molti altri ancora. Ma si tratta di forma invece che di sostanza. "James Bond. Casino Royale" non si dovrebbe riferire al luogo della partita che si svolge fra Bond e Le Chiffre ma andrebbe letto per il suo significato in italiano. Due interminabili ore per una serie di episodi collegati il più possibile con una valanga di gag, battute, invenzioni, buffonate, una massa impressionante di carne al fuoco che risulta essere troppo sconclusionata, dispersiva, eccessiva. Certo, non mancano idee carine e qualche battuta divertente ma sono solo dei lampi che affiorano qua e la. L'operazione è curiosa, senza dubbio, ma il risultato è deludente, uno spreco, si sarebbe potuto realizzare qualcosa di veramente eccezzionale con a disposizione i nomi e i mezzi a disposizione. Alla fine, l'unica cosa che stona davvero, è constatare che si sono dovuti aspettare 39 anni per far si che questa storia, il primo romanzo di 007 scritto da Fleming, venisse trasportata al cinema come film ufficiale della saga.
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