Regia di Steve Suissa vedi scheda film
Scrivo queste righe, in soccorso di chi, come me, si trovasse a valutare se vale la pena di vedere un film assolutamente sconosciuto, disperso nella programmazione estiva di Milano.
Qualcuno potrebbe farsi ingannare dal fascino dei film francesi di nicchia e giusto dalla partecipazione straordinaria di Peter Coyote (gli altri interpreti assolutamente sconosciuti).
Niente da fare; nessuna promessa è mantenuta, il film è assolutamente NN. Basta leggere la trama che trovate nella scheda per insospettirsi; di questi tempi occorrono fior di registi per rendere accettabile una storia con una malata terminale, amorevolmente accudita dal marito innamorato, con l'inghippo di una grande messa in scena in cui coinvolgere amici e celebri registi.
La sceneggiatura inoltre non regge nemmeno a sé stessa (pur provenendo si dice da un libro scritto) e verso la fine scivola via con una sintesi che è un modo per evitare troppe spiegazioni e con l'unico vantaggio di rendere per lo meno più breve il film.
Il protagonista (tal Stéphane Freiss) assomiglia incredibilmente al Dr House, ma molto, molto più buono e insipido.
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