Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Un agghiacciante episodio dell'occupazione tedesca in Italia, superbamente reso sullo schermo da Carlo Lizzani, che si riconferma grande maestro della cinematografia storica. Accuratissima sia la ricostruzione ambientale sia l'elaborazione narrativa e drammatica. La parte finale, senza sottolineature retoriche o punte di sentimentalismo, produce un effetto genuinamente struggente, grazie anche alle eccellenti interpretazioni dei personaggi chiave.
Una strage di innocenti da parte delle SS, dimenticata dalla cronaca, e ora meritoriamente riportata alla luce, prima dal romanzo di Marco Nozza, poi da questo film. Un crimine rimasto impunito causa la prescrizione del reato d'omicidio sancita da un tribunale tedesco nel 1978.
Un'interprete energicamente attaccata alla sua parte, e che, in questo, promana la stessa tenacia e resistenza del suo personaggio. Il risultato è molto convincente.
Una figura femminile che non tarda di rivelare, dietro la sua sensuale eleganza, una forza morale di eccezionale intensità. Un ruolo difficile, che l'attrice ha saputo articolare, con grande nitidezza, in tutte le sue sfumature.
Dall'inizio alla fine l'interprete rimane perfettamente aderente al personaggio, che incarna il nazionalsocialismo come ideale assoluto, abbracciato con tutta l'anima, che produce solo odio, freddamente messo in pratica, o follemente proclamato. Una grande prova d'attore.
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