Sedici ebrei sfollati dalle zone limitrofe il lago Maggiore vengono fatti alloggiare dalle Ss presso l'hotel Meina; fanno parte di un gruppo più ampio, composto originalmente di cinquantaquattro individui. Durante il soggiorno si verranno a creare condizioni che riveleranno i lati più personali e intimi di queste persone, fino alla tragica fine.
Note
Il regista di Achtung! Banditi! e Il processo di Verona parte da un bel romanzo di Marco Nozza (a sua volta ispirato a un episodio realmente accaduto) per tornare su uno dei molteplici episodi che insanguinarono il Nord Italia a pochi mesi dalla conclusione del triste conflitto. Non ha bisogno di star, né di effetti speciali, né ha urgenze particolari da appendere sopra le righe. Si limita a filmare, rubando sguardi e denunciando dolori. Ottimo il cast, di volti giusti e sensibili. Un altro tassello di una filmografia esemplare.
Sono d'accordo con Believer. Un film di rara bruttezza: tematica nobile schiacciata sulla trama , senza approfondimento psicologico, con dialoghi scontati e recitazione atroce in alcuni casi. Sono rimasto delusissimo
Il film dell'anziano (solo all'anagrafe) Carlo Lizzani ha il pregevole merito di far conoscere una delle tante microstorie avvenute nel periodo più tragico della nostra storia dello scorso secolo, cioè quello degli anni finali della Seconda Guerra Mondiale, in particolare dopo l'8 settembre 1943, data in cui venne reso pubblico l'armistizio con cui l'Italia cessò la lotta contro gli Alleati.… leggi tutto
Storia vera della prima (e ancora ‘artigianale’) strage nazista compiuta in Italia: nel settembre 1943 una piccola comunità ebraica rifugiatasi in un albergo sul lago Maggiore, ancora presa dall’illusoria euforia del dopo armistizio, viene prima segregata e poi soppressa a gruppi di 4-5 persone per non allarmare i superstiti. Intenti nobili, ma confezione paratelevisiva… leggi tutto
La regia di Lizzani è narrativa, senza ricerca ma anche senza personalismi che siano essi originali o di maniera. E tuttavia - per la varietà espressiva con cui riesce a declinarlo - una regia fondamentale per una eventuale grammatica del primo piano (al variare della distanza, dell'angolazione, varia davvero la sorte, o la speranza di un personaggio). leggi tutto
Carissimi coutenti, mi sento in dovere di ringraziarvi tutti per l’inaspettata adesione a quella che normalmente si dovrebbe definire recensione ma che, nel caso specifico, sarebbe più opportuno ritenere…
Storia vera della prima (e ancora ‘artigianale’) strage nazista compiuta in Italia: nel settembre 1943 una piccola comunità ebraica rifugiatasi in un albergo sul lago Maggiore, ancora presa dall’illusoria euforia del dopo armistizio, viene prima segregata e poi soppressa a gruppi di 4-5 persone per non allarmare i superstiti. Intenti nobili, ma confezione paratelevisiva…
Il film dell'anziano (solo all'anagrafe) Carlo Lizzani ha il pregevole merito di far conoscere una delle tante microstorie avvenute nel periodo più tragico della nostra storia dello scorso secolo, cioè quello degli anni finali della Seconda Guerra Mondiale, in particolare dopo l'8 settembre 1943, data in cui venne reso pubblico l'armistizio con cui l'Italia cessò la lotta contro gli Alleati.…
Domani compie ben 89 anni questo regista geniale e discreto, poco propenso al pubblicizzarsi, come hanno fatto tanti suoi colleghi, amante della storia con la esse maiuscola, amico dei poveri e dei diseredati,…
Ancora una taglist che prende spunto da una playlist (in questo caso questa di Maghella). Proviamo a mettere in fila i film tratti da storie vere, quelli che prendono spunto dalla quotidianità. Non è un lavoro…
A me non è sembrato così terribile, anzi. La messinscena sobria, gli attori poco noti, l'insistenza sui personaggi, ne fanno un film lineare ma pieno di pathos e rispettoso della memoria dei fatti, partendo da un episodio isolato riesce a tirarne fuori una storia emblematica. Bello il finale, che poteva sconfinare nel patetico ed invece è una splendida sequenza sul valore…
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Commenti (1) vedi tutti
Sono d'accordo con Believer. Un film di rara bruttezza: tematica nobile schiacciata sulla trama , senza approfondimento psicologico, con dialoghi scontati e recitazione atroce in alcuni casi. Sono rimasto delusissimo
commento di yed