Regia di Woody Allen vedi scheda film
Il Woody Allen del nuovo corso è un maestro dell'intreccio che, dopo la perfezione sul filo del rasoio di "Match Point" e le sgangherate alchimie di "Scoop", ritrova, con "Sogni e delitti", una naturale via di mezzo, scoprendo un gusto dell'imprevisto dalle salde radici psicologiche. Intanto permane, in sottofondo, lo stesso, diverso tipo d'ironia – inaugurato con questa trilogia inglese - che non risiede più, come nel tradizionale cinema di Allen, nella paradossalità delle situazioni, bensì negli spiazzanti scherzi del destino. L'uomo continua ad essere vittima delle proprie paure e debolezze, di fronte alle quali, però, non è più del tutto inerme: piuttosto, è inconsapevole di agevolare, con le sue reazioni, l'imperscrutabile opera della fatalità. Così la psicosi non è più un dissolversi del dramma nel bizzarro, che suscita ilarità o compassione, ma è, invece, veicolo di una tragica condanna.
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