Regia di Woody Allen vedi scheda film
Ponderato, cinico, beffardo: uno dei migliori Allen degli ultimi anni. La coscienza (Farrell) e l'istinto (McGregor) vittime del fato (il gioco d'azzardo). Continua la riflessione sul destino da parte del maestro newyorchese, e si fa sempre più acida e le conclusioni più crude. La coscienza ha una brava moglie che ama, un lavoro sicuro, ma soprattutto dei sensi di colpa lancinanti; quando commette il grave errore di tentare la fortuna, l'istinto (che lavora senza convinzione per aiutare il padre, instabile con le donne) interviene per difenderla, ma soccombe lottando. La coscienza muore suicida. Il maligno (lo zio) sopravvive a tutto e a tutti. Un primo piano in tutto il film (nel finale), scene lunghe con poco montaggio, dialoghi degni di Allen.
Londra. Due fratelli, in gravi difficoltà finanziarie, accettano soldi dallo zio in cambio dell'eliminazione di un suo rivale. La coscienza impazzirà e i due fratelli troveranno la morte a loro volta.
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